Veloce fu annunciata la gravidanza e verso ottobre nacque la secondogenita Isadora.
- 18 junio, 2022
Durante la sarabanda cinematografica, Bjork non smise di meditare e ostentare musica. Bensi la posizione comporto un deciso trasferimento di coordinate: come per annullare la “forzata estroversione” del lista di attrice, si ritiro mediante un bernoccolo intimista, cullandosi per mezzo di suoni sussurrati e ritmi digitali cosicche prendevano vita nel adatto laptop (cordone ombelicale di inter allegato), supportata dal fedele Valgeir Sigurdsson. La sua persistente stranezza si imbatte nel attivita del negato genio danese Opiate, al periodo Thomas Knak, intanto che mediante paragone andava consolidandosi il rapporto coi californiani Matmos, in precedenza al lavoro riguardo a un remix di Alarm Call.
Il minimalismo condensato del passato e il indagine osceno dei secondi si muovevano nello uguale cavita intimista e ipermodernista con cui lei stessa stava sviluppando il concept del originale raccoglitore, giacche in inizio avrebbe meritato intitolarsi Domestika. Un utilizzo escluso invasivo degli archi, poi arpa, clavichord, celeste, carillon da una ritaglio, dall’altra le pulsazioni digitali, e la verso verso rappezzare i coppia lembi del protuberanza: questa la rotta iniziale, perche Bjork terra piu o fuorche magro alla morte.
Un offerta al “quotidiano magico”, tenero cardine sensitivo/creativo della contemporaneita.
Non dato per fatto, richiamo la meta del 2000 si trasferi per Manhattan dal ingenuo amico Matthew Barney, poeta ottica newyorkese, nella cui domicilio trovo un paese modello: nido, universita e camera nuziale. Nondimeno, c’erano adesso dei scontrino da compensare. E non al denaro. Origine la nomination di I’ve Seen It All appena miglior pezzo originale, Bjork si presento alla funzione degli Oscar 2001 con un capo trascorso ingloriosamente alla scusa: consisteva durante una sottana piumata e una forma di corpetto-boa impacchettato a contraffazione del colletto di un cigno. Il avvenimento che camminando depositasse delle uova non voleva avere luogo una eccentricita fine verso se stessa, tuttavia la “spiegazione” dell’abito: il cigno invero andava eseguito mezzo figura di sentimentalismo e produttivita. I mass media tuttavia non guardarono tanto a causa di il aguzzo, non interpretarono, considerarono quell’abito una bizzarria provocatoria e gratuita. E risposero mediante una impietosa agro denigratoria. Fioccarono titoli appena ‘La dea piu male vestita del ambiente’ e altre attrattiva del gamma.
Circa intenzionale giacche un po’ nell’eventualita che l’era camminata verso cacciare, sorretta anche da un surplus di responsabilita, Bjork non ne fece un dramma e davanti rilancio l’immagine del cigno – non escludendo magro autoironia – nella rivestimento del ingenuo raccoglitore Vespertine (One Little Indian, 2001) incontri eterosessuali. Registrato con Islanda, Spagna e New York, vide all’opera che al ordinario una raccolto di collaboratori. Ai precisamente citati Opiate – c’e la sua approvazione nel fremente cromatismo electro soul di Undo e nella impressionante nudita di Cocoon – e Matmos – ai quali Bjork affido il gentile di partecipare coi loro campionamenti ridotti verso crepitii microtonali su pezzi in precedenza formati – si aggiunsero il tedesco Console – sua la canto di Heirloom, il passo oltre a vivace del frazione – e Matthew Herbert – mediante Hidden Place.
L’aspetto sonoro e estremamente corretto tuttavia modesto, lo lavoro e diretto ai dettagli, una spiegazione pressappoco frattale che invita all’indagine e insieme rilassa abbozzando un ambiente affabile, a causa di quanto licenzioso riguardo a dimensioni avveniristiche. I suoni risultano vivi, testimoni di persona: basti badare che il brusio all’inizio dell’estatica alba e il rumore dei passi di Bjork sulla distesa bianca, quando quello mediante Hidden Place e un fascio di carte unito, privato di affidarsi affinche in procurarsi l’incantevole squillo di Frosti fu commissionato singolo eccezionale carillon di plexiglass…
Anche dal questione di spettacolo dei testi Bjork non aveva proposito di prendere in giro: nel caso che An Echo A Stein s’ispira all’opera della drammaturga inglese Sarah Kane, morta suicida nel ’99, l’esotica smorfia di Sun In My Mouth rielabora un scritto di E. E. Cummings, quando verso Harm Of Will si fece stima all’ispirazione del cantore e curatore statunitense Harmony Korine. Il circonferenza si compie insieme l’intensa Pagan Poetry, ballad a a appassito di etera entro brume industriali e soul setoso, la cui impulso materiale e disperata trovo enorme effetto nel schermo realizzato da Nick Knight, frammezzo a decomposizione digitale e materialita estrema, col canto-urlo in quanto tenta di aprire una buco nello orifizio fra implicito e fedele, in mezzo a vita e rappresentazione. Con presente disco Bjork raggiunse l’ideale misura entro sperimentazione e cortesia, tra avanguardia e pop. Durante corrente verso, Vespertine va affermato il proprio capolavoro.
Un segno di armonia se le opposte istanze cessano di avere luogo tali, anzi si nutrono l’una dell’altra, svelandosi l’un l’altra nuove eventualita.
Il consecutivo tour eccezionale venne generato appena un successo: come location furono scelti teatri normalmente dedicati alla “colta” (mediante Italia tocco al reale anfiteatro di Parma), la crew – si fa verso sostenere – consisteva durante un’orchestra di 54 elementi, un’arpista, quattordici voci inuit e una canterino “di gola” canadese. A costoro si aggiunsero i coppia Matmos nel lista di agitazione sintetica, il link con l’ipermodernita. Il totale fu accuratamente esso pronosticato: un ovazione. Al estremita del che razza di, origine 2002, Bjork si prese una fermata.
Piuttosto oppure escluso contemporaneamente uscirono il autorimessa durante 6 cd (contenenti best of e penuria) Family Tree (One Little Indian, novembre 2002) e il Greatest Hits (One Little Indian, novembre 2002), cosicche fruttarono quale singolare originale It’s In Our Hands, electro-soul flessuoso esteso modo un scelta per nuove prospettive di attesa e – scopo no? – allegria, non a casualita in precedenza marchio di molti concerti passati e per approssimarsi.
La rinnovata gravidanza – vissuta per mezzo di raffinatezza certo oltre a adulta – provoco una semplice rivoluzione affinche sposto il cosa (la materialita) mediante originario piana. Appresso le ragnatele sintetiche, i singulti e i sospiri di Vespertine, con Medulla (One Little Indian, 2004) avvenne un deciso differimento dell’obiettivo (attra)verso la carnalita, una grandezza attraverso almeno riportare fisiologica, “culturalmente” corporea, di cui i beats realizzati “a suono” non erano che il reazione “formale”.
Qualora da un zona vennero confermati Valgeir Sigurdsson e Mark Bell, la compagnia dei collaboratori subi necessariamente dei cambiamenti: fu immischiato il newyorkese Rahzel, aforisma “the godfather of noyze”, un beat boxer idoneo di provocare quasi tutte le parti percussive e di attutito mediante la sola tono, spalleggiato durante cio dall’omologo nipponico Dokaka e – udite udite – dall’irrefrenabile e polimorfo Mike Patton, intanto che la canzo tista canadese “di gola” Tanya Tagaq svolse quel ruolo di guarnizione in quanto durante preferenza spettava agli espedienti sintetici.